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Concerti
01/06/2019

Niccolò Fabi: Il poeta della solitudine

Niccolò Fabi: Il poeta della solitudine

Niccolò Fabi è una delle anime più delicate del panorama musicale italiano. La sua poeticità lo inserisce a pieno titolo nella migliore tradizione musicale nostrana alla quale aggiunge una certa vena intimistica. I suoi album ricevono continui riconoscimenti e premi della critica, grazie alla ricchezza dei testi: complice la laurea in filologia romanza che dà voce a un'anima dalla sensibilità non comune. Dal 2016 insegna presso la sezione Canzone dell'Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, un progetto di alta formazione della Regione Lazio per la canzone, il teatro e il multimediale.

Gli inizi di Niccolò Fabi

Nato a Roma nel 1968, frequenta gli ambienti musicali sin da bambino grazie al padre Claudio, produttore negli anni Settanta. Si esibisce dal vivo in diversi locali romani nei quali conosce altri giovani cantautori romani quali Max Gazzè, Daniele Silvestri, Riccardo Sinigallia e Federico Zampaglione. Nel 1997 partecipa al Festival di Sanremo con Capelli che gli guadagna il Premio della Critica nella Categoria delle Nuove Proposte. L'anno seguente torna a Sanremo con il brano Lasciarsi un giorno a Roma.

I brani usciti a partire dagli anni Duemila parlano delle piccole cose, dell'attenzione ai dettagli, di un lento scorrere del tempo, un mood che si consolida album dopo album. I testi rivelano un'attenzione alla parola degni di un filologo mentre le musiche sono realizzate sempre in collaborazione con grandi nomi.

Le collaborazioni musicali

La carriera di Niccolò Fabi è segnata da moltissime collaborazioni con i colleghi: nel 2003 ospita nel suo album, La cura del tempo, Fiorella Mannoia, che esegue Offeso, e Stefano Di Battista, per Il negozio d'antiquariato. L'anno seguente duetta con Claudio Baglioni in occasione del Festival O' Scià e partecipa all'album di Edoardo Bennato con il brano Non è amore.

La collaborazione più significativa è senz'altro quella con gli amici di sempre: Daniele Silvestri e Max Gazzè. Con quest'ultimo, nel 1998, incide il brano Vento d'estate che vince la rassegna "Un disco per l'estate". Nel 2014 invece i tre danno vita al supergruppo Fabi Silvestri Gazzè e pubblicano insieme l'album Il padrone della festa: un grande successo che porteranno in tour in Italia e in Europa. Il disco nasce al ritorno da un viaggio, fatto insieme, in Sud Sudan con i "Medici con l'Africa CUAMM". I brani simbolo sono Life is sweet, L'amore non esiste e Come mi pare.

L'impegno sociale

Niccolò Fabi è uno dei cantanti italiani più impegnati anche dal punto di vista sociale. Nel 2009 partecipa, con altri musicisti italiani, alla registrazione del brano Domani per contribuire alla ricostruzione dell'Aquila all'indomani del terremoto.

Nello stesso anno realizza insieme all’ong "Medici con l’Africa CUAMM" il documentario Parole che fanno bene, sulle attività sanitarie svolte in Uganda. Nel 2018 torna in Africa, stavolta in Etiopia, e il racconto di quella realtà diventa una serie web dal titolo "A casa loro".

Nel 2010 Niccolò Fabi e la sua compagna, la fotografa iraniana Shirin Amini, sono colpiti da un grave lutto. La loro figlia di appena venti mesi, Olivia, muore per una meningite fulminante. In sua memoria, Fabi organizza un concerto a scopo benefico, "Parole di Lulù", al quale partecipano molti nomi noti della canzone italiana: Elisa, Samuele Bersani, Simone Cristicchi, Subsonica, Jovanotti, per citarne alcuni.

Qualche tempo dopo il tragico evento, un'affermazione del cantautore sull'esigenza di cambiare rotta nella propria esperienza musicale ha fatto intuire un suo probabile addio alle scene. Addio subito smentito dallo stesso autore che da allora ha continuato a fare musica e a esibirsi dal vivo.

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