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Concerti
06/06/2019

Jovanotti: le origini

Jovanotti: le origini

Lorenzo Cherubini, conosciuto anche come Jovanotti, è uno dei cantanti più poliedrici e discussi della musica italiana. Considerato il re del rap, nella sua lunga carriera, ancora brillantemente in corso, ha dimostrato, in realtà, di saper abbracciare diversi generi musicali destreggiandoli con grande maestria, dal funk all'indie pop, dal word music al pop rock. Ha saputo cambiare pelle e rimanere sulla cresta dell'onda superando ogni forma di pregiudizio nei suoi confronti.

Gli inizi di Jovanotti tra discoteche e radio

La carriera musicale di Jovanotti inizia come deejay. Negli anni Ottanta lavora in diverse importanti discoteche sparse un po' per tutta l'Italia. Inizia con il Tuchulcha di Cortona, sua città natale, per proseguire con i locali più famosi della capitale: il Paper Moon, il Veleno e il Piper. A questi anni risale anche l'incontro con Claudio Cecchetto, suo mentore, che gli apre le porte di Radio Deejay e Deejay Television. I singoli pubblicati in questo periodo, come Walking, È qui la festa?, Gimme five hanno una base di musica disco condita da rap. Riscuotono subito un grande successo schizzando alle prime posizione delle classifiche. Con il singolo La mia moto, che è un omaggio a Vasco Rossi, partecipa al Festival di Sanremo del 1989.

La svolta degli anni Novanta

Tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio dei Novanta, il percorso artistico di Jovanotti prende una direzione nuova e forse inaspettata. Il servizio militare lo allontana dalle scene e le tendenze musicali cambiano velocemente; al suo ritorno dalla naja, mentre alcuni pensano che ormai sia finito, inizia, invece, una nuova fase. A testimoniarlo è l'album Una tribù che balla. In questo lavoro le sonorità rap sono più evidenti mentre nei testi, pur continuando a esserci quell'atmosfera allegra e festosa, di tanto in tanto compaiono riferimenti a un impegno sociale e politico che caratterizzerà fortemente le canzoni seguenti. Nel 1992 scrive Cuore in memoria di Giovanni Falcone, il brano non sarà mai pubblicato su disco ma destinato solo all'airplay. Nello stesso anno esce Lorenzo 1992, un chiaro manifesto di rottura rispetto al passato così come testimonia già il titolo. È l'album di Non m'annoio e Ragazzo fortunato, brani nei quali fanno capolino temi sociali come la contraccezione, la violenza e la politica.

Jovanotti: il re del rap

In poco tempo Jovanotti diventa il simbolo del rap in Italia, un genere che prima di lui era poco conosciuto nel nostro Paese. Nel 1993 partecipa al brano Radio Baccano di Gianna Nannini: un altro enorme successo che i due portano anche al Festivalbar. L'album pubblicato l'anno seguente, Lorenzo 1994, è ancora oggi uno dei suoi album più venduti e contiene, tra gli altri, Penso positivo, Piove e Serenata rap. Intanto, la fama di Jovanotti supera i confini nazionali e l'artista inizia ad andare in tounée per tutta Europa. Il suo tour più celebre di questo periodo è quello con il compianto Pino Daniele ed Eros Ramazzotti. Una tappa indimenticabile del suo percorso artistico che anticipa soltanto i numeri che sarà in grado di registrare nel corso degli anni seguenti.

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